“Cosa ho imparato in questi ultimi anni . . .”

Mi vergogno quasi, scusatemi, è pazzesco sono ben cinque anni che non scrivo qui, chi mi conosce sa quanto sia difficile per me trovare un attimo, un attimo per scrivere anche un solo una riflessione: nascite, ritmi e routine, allattamento, nanne serene, sostegno genitoriale, svezzamento . . .

Ho imparato in questi 5 anni che io sono una “puericultrice del fare”, una puericultrice che fa, ma che non ama molto apparire, ho riflessioni interessanti da condividere e potrei farlo qui, ma poi mi piace condividerle a tu per tu o quando ricevo una richiesta di aiuto da una mamma perché è spaventata.

È lì che mi piace esserci, accogliere, tranquillizzare, proporre visioni che seguano le ultime linee guida sull’allattamento, sulle nanne, sullo svezzamento, sullo sviluppo motorio, ma che siano a misura del neonato, del bimbo e della sua famiglia.

Ma allora che senso ha un sito ed un blog non aggiornato? Il senso, l’unico che riesco a trovare è potervi dire che ci sono, nella mia modalità ma mettendo sempre il benessere delle neo famiglie in primo piano.

Vi saluto e vi dico che io ci sono, con qualche anno in più ma con tutto il mio “essere puericultrice”

Allattare al 100% con amore

brothers-457237_1920Buongiorno mamme e papà ma non solo, oggi vorrei affrontare un domanda tanto delicata quanto discussa: allattamento al seno o al biberon?

Non vi nego la difficoltà che provo nello scrivere di un argomento così complesso ed importante che negli ultimi decenni ha unito ma anche fortemente diviso genitori operatori persino suocere e famigliari!

Sono una puericultrice da quasi 30 anni spesso sento il bisogno di fermarmi per guardare per osservare per formarmi e capire la direzione, capire ciò che mi circonda ciò di cui le mie famiglie hanno bisogno. Ciclicamente tutto è il contrario di tutto e voi cari genitori ed operatori lo sapete bene.

Ecco io ho appena fatto una sosta, sì una sosta durata 4 giorni con la mia nursery in Giocolandia – Fiera per Bambini ad Osnago in Brianza, ho potuto chiacchierare con molte mamme, osservare la magnificenza dei loro bimbi e anche apprezzare la voglia di “esserci” dei papà.

 Sapete cos’è emerso in maniera prorompente?

Ho riscaldato solo un biberon!

Quanta strada abbiamo fatto verso l’allattamento esclusivo al seno è stato fantastico avere la nursery invasa da mamme che allattavano anche bimbi di due anni, quanto amore occhi negli occhi ma sapete cosa c’è? Credetemi quando dico che lo stesso amore c’era negli occhi dell’unica mamma che allattava con il biberon!
Condivido e sostengo al 100 % l’importanza di allattare al seno e la dove c’è bisogno di aiuto faccio tutto ciò che mi compete per aiutare la mamma e la dove c’è un mio limite chiedo aiuto ad altri operatori. Con la stessa modalità sostengo al 100 % la scelta e la richiesta di una mamma di allattare con il biberon, perché non voglio perdere di vista l’unicità delle donna e la sua modalità di essere mamma.

Che bello sarebbe che in un futuro prossimo ci fossero meno giudizi tra e sulle mamme che decidono di allattare con il biberon o sulle mamme che decidono di allattare ad oltranza il proprio bimbo, sarebbe bello che ci fosse più sinergia ed informazione e formazione per tutti perché è proprio vero:

alla fine l’importante è allattare al 100 % con amore.

Spero di essere riuscita nell’intento di accogliere e non giudicare, unire e non dividere tutti voi genitori, perchè credo ciecamente nella valorizzazione delle persone e nell’unicità di tutti noi anche di noi operatori che abbiamo il dovere di aiutare, sostenere, informare, formare e rispettare il ruolo genitoriale.

Ecco la mia visione sull’allattamento, il mio essere puericultrice diciamolo un pò datata e se vorrete condividere il vostro pensiero la vostra modalità sarà per me sicuramente uno spunto ed un’occasione di crescita grazie mille!

Igiene e cura del neonato ma non solo

baby-1271742_960_720Qual’è l’immagine nello scenario collettivo del cambio pannolino? La mia è di un bimbo sovrastato da una nuvola di borotalco oppure il buffo ippopotamo che chi come me non è più giovanissima ricorderà bene.

Devo dire che negli ultimi tempi stiamo assistendo ad una marcia indietro non indifferente sull’uso di creme di detergenti e sul mitico bagnetto da fare tutti i giorni, ma anche e sopratutto ad una rivalutazione delle routine legate alla cura e all’igiene del bambino in quanto momenti alto contatto.

La cura e l’igiene del bambino hanno  un significato profondo e intimo direi.

La dott.ssa Emmi Pikler (1902-1984) nota pediatra viennese vissuta a Budapest già dalla prima metà del novecento descrive il cambio del pannolino come uno dei momenti più delicati perchè implica il contatto con le parti più intime del corpo del bambino e prevede una totale vulnerabilità da parte dello stesso, inoltre descrive questo momento come uno dei momenti cruciali in cui sviluppare la fiducia e la relazione col bambino.

“Con il bambino, non al bambino” Dott.sa Emmi Pikler

Sì perchè le cure e l’igiene del bambino sono dei momenti esclusivi dove l’adulto dovrebbe operare con lentezza, accogliendo i movimenti del bambino non sforzandolo in movimenti che il piccolo non voglia fare, è un momento speciale da dedicare a quel bambino.

Che dire poi della pelle dei neonati? Quante volte abbiamo pensato: mi piacerebbe tanto avere la pelle dei bambini!

La pelle del neonato e del bambino deve essere protetta!

Noi abbiamo il dovere di preservarla ma come possiamo fare? In realtà dobbiamo fare molto poco ecco alcune modalità che propongo alle “mie mamme” :

– usare i detergenti lo stretto necessario ed in piccole quantità come? Possiamo diluirli al 50% con acqua. Se il vostro bambino ha fatto solo la pipì sciacquate il culetto con acqua non usate nessun detergente e se vedete che le gambe del bimbo tendono ad avere la pelle un pò ruvida ecco evitate anche di sciacquarlo sotto l’acqua.

fare il bagnetto solo due al massimo tre volte la settimana, si perché non sembra ma l’acqua è aggressiva potrebbe seccare la pelle del bambino, naturalmente quando farete il bagnetto userete poco detergente e anche diluito.

usare le creme per il culetto solo all’occorrenza, in caso di arrossamenti ed esclusivamente nella parte interessata, applicando una strato sottile evitando accuratamente la zona genitale.

evitare il più possibile l’uso delle salviette detergenti a meno che non siete a spasso e anche in questo caso vi consiglio di sciacquarle sotto l’acqua se ne avete la possibilità.

Direi che questi sono solo alcuni consigli potremmo condividere insieme altri elementi di puericultura sull’igiene e la cura dei neonato come la medicazione del cordone ombelicale la pulizia degli occhi del mitico nasino e altro, se avete delle domande non esitate contattatemi scrivetemi mi farà solo che piacere!

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Il neonato le routine e non solo

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Vi starete domandando cosa c’entrano le routine con l’ora? Vi spiego: fin dalle prime settimane di vita il neonato capta quello che le succede e che le succederà partendo da ciò che vive. La ripetitività delle azioni degli eventi (routine) fa si che il bebè si collochi nell’arco temporale del giorno ma anche della notte! Le routine creano un effetto benefico sul bambino che sarà più sereno ma anche su tutto il nucleo famigliare perchè strutturando la giornata del vostro bimbo voi mamme papà, ma anche nonni e tate potrete organizzare la vostra.

Routine routine routine non mi stancherò mai di dirlo.

Questa è la teoria e la pratica? Se penso alla giornata tipo di un neonato di un lattante ma anche di un bambino più grandicello mi viene da dire che la sua routine potrebbe essere: sveglia, igiene e cura, pappa, coccole e anche tante, attività e nanna! Ecco che poi quando il piccolo si sveglia si ricomincia da capo e via ancora igiene e cura, pappa, attività e nanna. Questa naturalmente è una giornata tipo, dove deve essere inserita una/due  passeggiate al giorno (mi raccomando anche quando fa freddo) perché andare a spasso è una routine molto importante sia per il bimbo ma anche per voi mamme.

I neonati che hanno delle routine consolidate sono più sereni.

Sapete perchè? Perché riconoscono il momento e si abbandonano più facilmente allo stesso eh si mamme sto parlando anche della nanna!

Spesso si ha il timore che le routine creino una sorta di gabbia che con il tempo limiti la vita famigliare,  infatti una delle domande più frequenti che mi fanno i genitori, specialmente i papà è: ” Caterina ma se vogliamo fare un aperitivo uscire a cena ed il bimbo invece vuole fare la nanna esclusivamente nel suo lettino?” Ecco non vi spaventate perché com’è giusto creare le routine nella stessa maniera è giusto anche scardinarle un pò, tranquilli c’è un momento per tutto.

Ora vi faccio io una domanda quante volte avreste voluto fare una doccia? Farvi un caffè? Sistemare casa? Avere del tempo esclusivo per gli altri vostri bimbi? E che dire poi di un bel pisolino rigeneratore? Le routine care mamme vi aiuteranno nel ritagliare del tempo per la vostra famiglia ma anche per voi mi raccomando.

Se volete approfondire l’argomento non esitate, scrivetemi insieme partendo da voi dal vostro bimbo e dalla vostra famiglia riusciremo a trovare le routine giuste per tutti!

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La fatica della mamma

Scusate la mia latitanza ma gli ultimi sei mesi sono stati incredibilmente intensi e anche un pò faticosi.

A proposito di fatica volevo condividere con voi la fatica di essere mamma e di come questa sia ancora più forte quando si diventa mamma per la seconda o terza volta. Mi sono resa conto di come le “mie mamme” pretendono da loro stesse l’impossibile e anche di più.

Siamo state abituate a credere nel modello di donna multitasking, smart, empatica, amorevole bella e perfetta. Diciamolo però: neanche wonderwoman era così precisa, per cui perchè lo dovrebbe essere una neo mamma o una mamma al suo secondo o terzo figlio? Cosa succede alla donna nel momento più delicato ed importante della sua vita che coincide con l’accudimento del suo bebè?

Ma sopratutto cosa dovrebbe fare per sentirsi bene con sè stessa e con il suo bambino?

Bene ve lo svelo: NULLA di PIÚ di quello che già avete fatto o che state facendo.

Ricordatevi care mamme che avete avuto due vite da proteggere la vostra e quella del vostro bimbo per ben nove mesi ed insieme a lui avete affrontato il parto che come saprete non è proprio una passeggiata, poi avete iniziato un nuovo e lungo viaggio. Quanta fatica, sì quante emozioni, quante attenzioni! Dunque? Tutto questo non è già tantissimo?

In realtà conoscendovi mi sono resa conto che i primi giudici severi siete proprio voi, sì mamme proprio voi. Voi pretendete da voi stesse l’impossibile e quanta tenerezza durante le nostre consulenze.

Io che vi vivo da fuori vedo e sento la fatica l’amore con cui arrivate a fine giornata.

Eh si la tenerezza di chi malgrado una notte movimentata dal proprio bimbo mi offre un caffè e non solo le scuse per non avere messo in ordine la casa prima del mio arrivo, il mettersi sempre in discussione, la paura di non accogliere i bisogni del proprio bimbo, la paura di sbagliare, ma anche la voglia di fare una doccia e arrivare a sera senza farla. Cosa dire poi dei sensi di colpa nei confronti del primogenito, per la nascita di uno  o due fratellini?

Care mamme ricordate che spesso la vostra casa è più in ordine della mia, ricordate che siete umane e che le mamme che sbagliano sono quelle vere, ricordate che avere dei fratelli è un valore aggiunto nella crescita di un bambino.

Mamme vogliatevi bene permette a voi stesse di essere semplicemente MAMME.

Spero di aver accolto la vostra stanchezza, ora sono io ad offrirvi una tisana calda per coccolarvi un pò! Scrivetemi insieme riusciremo ad alleviare le vostre fatiche ed io sarò solo che felice nell’esserci!

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